Quando ti occupi di un progetto in totale autonomia, e decidi tu cosa fare e quando farlo, cosa scrivere e come scriverlo, e insomma tutto tutto tu, perché la palla è tua e il gioco lo decidi tu, sennò ciccia, e la palla la porti via..!
Ecco quando lavori così la cosa più fastidiosa che ti può capitare è il momento del brainstorming.
È come giocare al rimbalzo contro il muro con la pallina da tennis. Le idee rimbalzano tra il muro e il tuo cervello. È scansarsi al momento giusto dalle cazzate stratosferiche che è un problema.
Anche riconoscerle, e non farsi prendere dalla tipica euforia da Dio Pantocratore secondo la quale ti lanceresti a fare cose di cui in compagnia di qualcun altro ti vergogneresti a morte, e che non penseresti neanche per paura che il vicino capti le onde.
È questa la vera natura del brainstorming. Poche palle con la creatività libera, il flusso delle idee..
Ma chè? Ci si autolimita a vicenda, solo con uno sguardo. È così che nascono le idee migliori. Le fontane di cioccolato agli eventi e il privè pieno e la sala vuota.
La cover band anni 80 e l’open bar a bacardi e crodino.
Ah se avessi dei colleghi coi quali brainstormare!!
oh noh santoh cieloh

io 1/4..
- ml
- SE AVESSI LE RISPOSTE A TUTTO INSEGNEREI TEOLOGIA A PARIGI... E INVECE LAVORO NEL MKTG A MILANO! - il seguente blog non e' chiaramente una testata giornalistica, ma la solita dichiarazione narcisistica d'esistenza. a volte sono fatti miei e a volte no... e comunque e' solo umorismo.
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