oh noh santoh cieloh

oh noh santoh cieloh

io 1/4..

SE AVESSI LE RISPOSTE A TUTTO INSEGNEREI TEOLOGIA A PARIGI... E INVECE LAVORO NEL MKTG A MILANO! - il seguente blog non e' chiaramente una testata giornalistica, ma la solita dichiarazione narcisistica d'esistenza. a volte sono fatti miei e a volte no... e comunque e' solo umorismo.

6 cose impossibili prima di colazione

Mettiamola pure che c’abbiamo voglia di riscoprire un classico della narrazione non-sense; che è comunque un romanzo di formazione. Passi pure che si rispolverino i temi della Logica del senso e della Pertinenza semantica. Va da sé che ci ritroveremo a ricordare le tesi di Deleuze e Junger. E che ci si chieda della tematica dell’Io e dell’Alterità.. della Follia e della Dipendenza. Potrei persino arrivare a sostenere che vorrei deliziarmi con i giochi di numeri e algebra..

Ma la verità è che abbiamo una voglia di cantare Un buon Non-Compleanno a me? a te. a te? A me che non avete idea!!!

Ahhhh Ė molto semplice. Dunque: trenta dì conta novem... no! Né di Venere né di Marte; non ci sto! Se tu hai un compleanno, hai anche... Non sa cos'è un Non Compleanno!



HIPST-upid!

..e in realtà succede che quasi 4 anni fa finisco a parlare con una tizia, taaanto carina, se non fosse per quel verde acido che ha deciso di mettere come ombretto e l’eyeliner strategicamente sbavato sotto l’occhio. E parliamo, parliamo, in una lingua che sembra incomprensibile a tratti, perché lei e slovena e io siciliana, e siamo ad un party di un tarantino, e stiamo bevendo, e io mi annoiavo prima che arrivasse lei, e così ci lanciamo a discutere di tante cose, in tante lingue perché alcune cose non le capivamo, e mi ritrovo a pensare che “hey, io sta cosa non l’ho mica capita” ma rispondo solo “well, I see. Figo” e lasciamo perdere che lei mi insegna delle cose in sloveno e alcune me le dice in spagnolo, e io penso ohccazzo, sembriamo due Salvatore del nome della rosa.
E comunque siamo li a quella festa, a festeggiare la partenza di non so chi per non so dove, ma mi sembra fosse america, comunque, parliamo. E mi chiede cosa faccio, e io all’epoca facevo un corso di scrittura creativa, e lei disegnava, e io stavo scrivendo la mia tesi sui videoclip, e lei aveva un amico che bla bla bla, e io ero li alla festa perché dovevo parlare con un tipo di una casa di produzione, e lei ah si, forse ci ho parlato prima, quello figo con i basettoni, e io penso, esatto, proprio quel pirla che sembra di New York e invece e arrivato l’altro ieri da Lecce..E mentre lei mi dice come si ricorda la guerra e i suoi vicini di casa, e una tragedia familiare mi intervalla suo padre che fugge per non essere arruolato ad un complimento per la mia camicia verde a pois, e poi lei che scappa in Italia a 16 anni ma viene rispedita indietro, con un commento alle mie scarpe alte rosa, e io penso “wow, che vita c’ha questa” e mentre ci districhiamo nella folla di quell’appartamento pieno di ragazzi con i jeans da donna, e cappelli borsalino e strani foulard da donna ipercolorati indossati da vecchi compagni di università che l’anno prima indossavano le nike e ora facevano tutti i designer o cose simili, e intuisco che mi guarda e guarda e la cosa mica mi infastidisce, no, se non fosse che a un certo punto mi fa “che bei capelli che hai” e li accarezza e io all’epoca li avevo lunghi lunghi, folti, e ben curati, ma quella sera mi sentivo un disastro perché non li avevo lavati, non stavano in piega nemmeno a metterci un cartello lavori in corso e avevo fatto un accoppiamento ad occhi chiusi che sembravo essermi fiondata nell’armadio e venuta fuori con qualcosa appiccicato addosso. E lei mi viene più vicino e mi dice “andiamo a prenderci da bere” e io la seguo e poi mi passa un bicchiere di qualcosa, qualcosa che sembra vodka ma non lo è, più forte, e vorrei urlare e piangere ma non lo faccio, perché checcazzo devo resistere, sono adulta ormai, e lei continua “che bei jeans che hai” e io penso ma va sono tutti rotti e mica per dire, si sono rotti davvero, e li ho messi perché io neanche ci volevo venire a questa festa, e così almeno stavo comoda.. ma rispondo “si, grazie, these are my favourite pair” e buonanotte alla grammatica. E allora mi sembra ancora più incredibile ma riconosco che la tipa mi sta facendo delle avances, e io che sto per essere irrimediabilmente ubriaca tento la fuga verso il bagno, se non fosse che ovviamente lei mi propone di accompagnarmi a vedere dove sia. e allora così arriviamo al bagno, cerco di non sballottare, entro e mi accorgo solo dopo che le chiudo la porta su quel bel eyeliner sbavato che si ritrova. E mi guardo allo specchio: signore mio, sono uno sfacelo. Sono da buttare. Guarda qui. E mica mi preoccupo del fatto che per la prima volta una donna ha cercato di farmi ubriacare per portarmi a letto, nooo, mi dilungo fra me e me per cercare di capire come avrà fatto a volermi portare a letto in quello stato. E se mi avesse visto messa bene??

Solo ora metto insieme due o tre cose e capisco: quella festa, quella gente, capelli sporchi e lunghi, trucco semi-andato, camicia di seta verde a pois, jeans sbrindellato ma strafirmato, scarpa alta e in totale disaccordo con il resto, baguette di pelle pendant con le scarpe, e palese noia dipinta sul volto.. Mi ha preso per una hipster: come lei del resto. E io che a quella festa neanche ci volevo andare!!

Alla fine poi lei aspetta che io esca dal bagno, e passiamo praticamente tutta la sera insieme. Fino al punto in cui è sparita. L’ho ritrovata qualche mese dopo con un taglio nuovo e un paio di nike. Cosa fai adesso, le ho chiesto. La cameriera, mi risponde.
Amen!!






un pò di privacy, perfavore...2 la vendetta!

quando si dice il destino, o il tesoro, a scelta

ho appena rincarato la dose: con lettera privata, arrivata VERAMENTE, a cui segue un sorriso beota che durerà l'intero pomeriggio, faccia da manga, e telefonata sospirata.. e circospetta!

prima o poi la pagherò tutta questa felicità??
oh, ma chissenefrega, farò come con le bollette: metterò in conto dei miei!

un pò di privacy, perfavore...

Appena rientrata dalla pausa pranzo mi becco un sonorosissimo VAFFANCULO dalle mie colleghe.
Colpa mia. Lo ammetto.
Sulla mia scrivania c’era un pacchetto ben incartato. A mio nome. E con una bella grafia.
Io, che conosco i miei polli e miei tesori, riconosco che non può essere un regalo del mio tre quarti (date le dimensioni) perché altrimenti avrei trovato il mio nome scritto in aramaico o al massimo qualche disegno in stilema cuneiforme, un albero della tristezza, una x.. qualcosa di elegantemente basic..retrò, quasi: che ricordi tanto un bambino di 7 anni!
Mi avvicino quatta al pacchetto, che sorride e si bea, se mai un pacchetto possa farlo.
Si gongola quasi, impercettibilmente, quasi a dire “eddai che muori dalla voglia di scartartarmi” e io mettendoci le mani sopra quasi mi faccio prendere dall’intensa voglia di..ma questo vi costa un tot all’ora e non è questo il blog giusto.
Lo prendo in mano, lo guardo, lo tocco un po’.. ci entro in confidenza, e capisco perfettamente ma dissimulo in maniera egregia. Lo poggio ancora sulla scrivania e dico sospirando “vabbè, sarà il resto del regalo da londra” gettando un veloce sguardo sul portamonete che ho ricevuto ieri sera e che è tatticamente accanto alla borsa da parigi, al lipbalsam da londra, e maledico per un attimo di non poter sfoggiare la vite della tour eiffel, e quel maledettissimo mattone del muro di berlino che non mi ha mai portato.

Loro mi guardano e rincarano “senti basta: prima i fiori, poi i regali a lavoro.. e poi??”
E io, stronza all’ultimo stadio, con feroce falsa modestia sospiro “dai sarà una stupidaggine. Andiamo a prendere un caffè” e con il gesto della mano più ottocentesco che riesco a fare le accompagno fuori.

All’improvviso esclamo (e anche questo è strategico) “oh, povera me, ho dimenticato il portamonete” (ah, ah, schiattate, portamonete portamonete)
E li, da sola in ufficio, prendo il portamonete e getto uno sguardo al pacco. “Ho capito cosa sei e cosa contieni.. lo so, mica sono così ingenua sai.. io lo so.. o per l’amor del cielo ora ti apro”

…maledetti stupidi inviti per la fiera!

“allora cos’era il regalo?”
“oh, non saprei. Lo aprirò stasera con calma, e un po’ di privacy.. ci tengo”



CHAPEAU!

chapeau!

ovvero: signore e signori adesso mi tolgo il cappello e chiudo il pc, perchè la cosa più interessante della giornata l'ho già letta.

ikea e dintorni. ovvero pericolose e sconcertanti considerazioni che non ti aspetti dalla sezione planner!

Non l’avessi mai fatto: oggi ho visitato il sito dell’Ikea.
Non paga della visita di ieri all’Ikea, in cui la mia dolce metà ha avuto un momento di raro sconforto al settore cuscini e piumoni. Raggelava all’idea di stare affrontando la spesa del piumone matrimoniale. Ma sempre meglio che raggelare senza il piumone dico io, quindi..basta, cresci, e compra sto piumone. (cheppoi il piumone lo aveva già e stanotte io volevo scorticarmi viva dal caldo prodotto)
Comunque, presa dall’idea incredibilmente sopraffacente di un nido d’amore, fiamma ravvivata peraltro dalla sua malsana idea di ricavare un letto con i pallet dismessi (idea che essendo malsana ho accolto con un salto e una giravolta, rafforzando l’idea di essere fatti l’uno per l’altra) ho aperto la sezione Ikea - guida all’organizzazione degli spazi. Ho cominciato ad aprire ogni finestra e ogni link proposto, preda della smania consumatrice che possiedo, e mi sono trasformata nel consumatore modello: occhio pallato, lingua penzolone, desiderio d’acquisto alle stelle e riflesso condizionato alla Pavlov ad ogni lucina e movimento del catalogo on line. Non mi vergogno neppure, a dire il vero. Sapevo che sarebbe finita così.
.
Tutto in ordine in cinque mosse: beeene - ho pensato - questo si che nutre la mia paranoia da ordine compulsivo.
Apro ed ecco snocciolati i 5 preziosissimi consigli per avere uno spazio organizzato e ben ordinato.
Ora, sapevo che bisognasse esporre valido titolo di studio in ingegneria per poter montare il mobile dell’ikea, ma che ne servisse uno in ingegneria aereospaziale per organizzare la libreria Billy, beh.. mi sembra che adesso si esageri un po’..!

E da qui è partito un insieme di fantasticherie meravigliose sulla vita di coppia, che ovviamente non si verificheranno mai.. una collega che parla parla e parla di colorare le pareti di rosa, un’altra che conferma che “si, il divano bianco è bello, ma poi devi stenderci sopra un telo”, e poi il consiglio fulminante da parte della collega che sembra una gran bava ragazza ma sotto sotto: che bello, questo significa che farai la casalingua?
Scioccata dall’idea che una cosa simile venisse da una tipa che porta ancora scarpe del 1998, mi fulmino e rispondo “sarebbe?” e lei “beh, potrai fare le cose per lui, sistemare casa come vuoi e poi avere un posto tutto tuo, e suo, e insomma.. a me piacerebbe smettere di lavorare per aspettare il mio uomo a casa
io socchiudo gli cocchi furba e subdola e incalzo “e la lingua?” e lei, decisa a farmi morire dalla sorpresa, “beh, la lingua assicura una vita felice

Trastullandomi ancora un po’ con l’idea della casalinga con i tacchi e il grembiulino che fa i mestieri, ancora non mi rendo conto della proverbiale perversione della provincialotta.
E ripenso che in fondo la mia giornata tocca il suo massimo picco la mattina: quando incazzata nera col mondo, sorseggio il mio latte e cereali, socchiudendo gli occhi, grugnendo qualcosa e maledicendo il lavoro, e lui ha il gran fegato di accarezzarmi i capelli e dirmi qualcosa di estremamente dolce.. e lì, nel momento in cui neppure la donna che mi ha messo al mondo sarebbe capace di starmi vicino, lui mi dice “sei fantastica”..
È una cosa che con la mastercard non puoi comprare, è vero.
Ma una strisciatina al reparto scatole e ordinett una certo brivido lo da.

Chissà con quale scarto industriale vorrà costruire il divano?

IO SONO LEGGENDA

Piove, e mi viene da piangere.
Mi hanno chiesto un commento ufficiale alla gara di go kart team building di ieri sera: is it a Team Building or a Wacky Races episode?
Ieri, ad una serata al centro sociale, non ho retto il primo bicchiere di alcol.
Mi sono appena emozionata per aver mangiato la Kinder Colazione Più..
Alla domanda del collega “apriamo la finestra?” ho risposto “si, e salta”
Ho freddo: ho fatto accendere il calorifero. Ora ho caldo e ho smadonnato per farlo spegnere.
Ho messo una canzone e ho fatto ballare tutto l’ufficio. Appena finita sono caduta in uno stato catatonico stile “Risvegli”.

Ho una sindrome premestruale leggendaria. Come Fantozzi in andropausa!

non sono paranoica! non lo sono e basta!

Impermeabile sottovuoto giallo. Caricabatteria telefono. Fermacapelli bianco, 2. pila ministilo. Elastico nero. Chiavetta usb di honey.
Ok, allora qui non c’è.. guardiamo nell’altra tasca
Impermeabile sottovuoto giallo. Caricabatteria telefono. Fermacapelli bianco, 2. pila ministilo. Elastico nero. Chiavetta usb di honey.
Ok, neanche qui c’è.. allora toc..hey..
Aspetta:
prima tasca Impermeabile sottovuoto giallo. Caricabatteria telefono. Fermacapelli bianco, 2. pila ministilo. Elastico nero. Chiavetta usb di honey.
Seconda tasca Impermeabile sottovuoto giallo. Caricabatteria telefono. Fermacapelli bianco, 2. pila ministilo. Elastico nero. Chiavetta usb di honey.
No aspetta Impermeabile sottovuoto giallo. Caricabatteria telefono. Fermacapelli bianco, 2. pila ministilo. Elastico nero. Chiavetta usb di honey.
E seconda Impermeabile sottovuoto giallo. Caricabatteria telef… ommioddio.
La mia borsa è così piena che le cose ci si clonano dentro. Ommioddio, ecco perché honey ieri diceva che era pesantissima. Gli oggetti stanno prendendo il sopravvento.. si moltiplicano, mi daranno degli ordini, vorranno uscire e vivere, prenderanno possesso di casa, della mia vita del mio ragazzo, mi legheranno e mi uccideranno lo sento..
Ah no, ok, è solo che la mia borsa è così strapiena che la seconda tasca si è rotta mischiando il tutto con la prima.
Ah, menomale..

HEY TU, AMICO!

Mi chiedi la conoscenza?
Mi aggiungi come conoscente?
Pincopanco e Pancopinco ora sono conoscenti.
Spedisci un messaggio a tutti i tuoi conoscenti.
Un tuo conoscente fa il compleanno oggi..

Perché, andiamo, questa cosa dell’amicizia non funziona come dovrebbe!



Qualche giorno prima:

>> amica@aziendadell'amica.com > 09/02/08 11:02 am >>> Rif: R: Rif: hey oggi zero voglia, zero forze.

tesoro ma tu ce l'hai “famososocialnetworkbiancoeblu”?

amica
Marketing Department
**************************

ML per
Amica
02/09/2008 11.11

ehm veramente no. per 3 motivi
1 lo chiuderanno...
2 è un incredibile puttanaio in cui se entri non ne esci..
3 è esattamente l'equivalente globale del paesello terrone: tutti
Conoscono tutti. tutti parlano e tutti sparlano!!

lo facciamo?

>> amica@aziendadellamica.com 09/02/08 11:14 am >>>

Le mie risposte sotto....

mmmhmhmhmhmh


1 vero?? fonti di “altrofamososocialnetworkcoloratoerumoroso”???
2 oh mio dio...mi sono appena compromessa...maledetta curiosità!
3 mmmhhhh...

se ci stai anche tu non lo chiudo! cercami...mi spaccio per
globulo!


amica
Marketing Department
**************************


Ah questa è un amicizia!! La tua amica che appena saputo che ti è saltato uno dei server con cui lavori decide di fuorviarti con un social network da cui non potrai mai più uscire, mai più, mai più (ci ho già provato, maledetti)
E che si bea di condividere la sfiga con te. Perché in fondo tu l’avevi convinta a crearne un altro tempo addietro.

Ah, che amiche!
NO COMMENT!

catologo primavera-estate

postilla alle leggi di murphy:

se metti lo smalto ai piedi di un fantastico rosso mignotta, piove.
e se piove devi mettere le scarpe chiuse.
ergo se metti lo smalto con le scarpe chiuse si rovina.
e hai perso 3/4 d'ora della tua vita a fare il lavoro certosino al pari di un amanuense per nulla. ripeto PER NULLA!!
e ti ritrovi solo con una pedicure che sembra uscita da un catalogo primavera-estate boemo!
o rom, gitano, sinti.. per farla politicamente corretta!

a priori, ecco!

Il risveglio al mattino per me è traumatico. Mi sento come se fossi in credito col mondo di un centinaio di ore dall’aprile dell’89 circa. E dato che non c’è modo di farsele ridare indietro, la mattina, io, mi sveglio quasi sempre irrimediabilmente incazzata. Così. Ancora prima della caffettiera che straripa sporcando i fornelli, del latte che la coinquilina ha finito senza dirtelo, del motorino che non parte e della metro che appena sali tu decide di bloccarsi.
Incazzata a priori. E così, finalmente ho capito Kant, con buona pace della mia prof. di filosofia.
Ma va un po’ meglio da quando mi sveglio con Honey.
Primo: perché è ovvio che dopo il solito pugno alla sveglia, ricevere due coccole e qualche carezza fa sempre un certo effetto. E secondo: perché così ho il tempo di carburare e la sensazione di incazzatura cosmica si riaffaccia solo al passaggio “motorino che non funziona”.

Stamattina però, che Honey non c’è, mi è capitato di ripensare alla prima o seconda volta in cui mi sono svegliata con lui..
Appena svegli e vale a dire senza un filo di trucco e ancora assonati mi sussurra:
Ma sai che sei proprio carina…
Sorrido. Sento aleggiare le note della colonna sonora del Tempo delle mele..poi di colpo penso: O è Ammore o miopia.
Do un veloce sguardo intorno e penso: dove sono quei dannatissimi occhiali? Dove?

passato