oh noh santoh cieloh

oh noh santoh cieloh

io 1/4..

SE AVESSI LE RISPOSTE A TUTTO INSEGNEREI TEOLOGIA A PARIGI... E INVECE LAVORO NEL MKTG A MILANO! - il seguente blog non e' chiaramente una testata giornalistica, ma la solita dichiarazione narcisistica d'esistenza. a volte sono fatti miei e a volte no... e comunque e' solo umorismo.

HIPST-upid!

..e in realtà succede che quasi 4 anni fa finisco a parlare con una tizia, taaanto carina, se non fosse per quel verde acido che ha deciso di mettere come ombretto e l’eyeliner strategicamente sbavato sotto l’occhio. E parliamo, parliamo, in una lingua che sembra incomprensibile a tratti, perché lei e slovena e io siciliana, e siamo ad un party di un tarantino, e stiamo bevendo, e io mi annoiavo prima che arrivasse lei, e così ci lanciamo a discutere di tante cose, in tante lingue perché alcune cose non le capivamo, e mi ritrovo a pensare che “hey, io sta cosa non l’ho mica capita” ma rispondo solo “well, I see. Figo” e lasciamo perdere che lei mi insegna delle cose in sloveno e alcune me le dice in spagnolo, e io penso ohccazzo, sembriamo due Salvatore del nome della rosa.
E comunque siamo li a quella festa, a festeggiare la partenza di non so chi per non so dove, ma mi sembra fosse america, comunque, parliamo. E mi chiede cosa faccio, e io all’epoca facevo un corso di scrittura creativa, e lei disegnava, e io stavo scrivendo la mia tesi sui videoclip, e lei aveva un amico che bla bla bla, e io ero li alla festa perché dovevo parlare con un tipo di una casa di produzione, e lei ah si, forse ci ho parlato prima, quello figo con i basettoni, e io penso, esatto, proprio quel pirla che sembra di New York e invece e arrivato l’altro ieri da Lecce..E mentre lei mi dice come si ricorda la guerra e i suoi vicini di casa, e una tragedia familiare mi intervalla suo padre che fugge per non essere arruolato ad un complimento per la mia camicia verde a pois, e poi lei che scappa in Italia a 16 anni ma viene rispedita indietro, con un commento alle mie scarpe alte rosa, e io penso “wow, che vita c’ha questa” e mentre ci districhiamo nella folla di quell’appartamento pieno di ragazzi con i jeans da donna, e cappelli borsalino e strani foulard da donna ipercolorati indossati da vecchi compagni di università che l’anno prima indossavano le nike e ora facevano tutti i designer o cose simili, e intuisco che mi guarda e guarda e la cosa mica mi infastidisce, no, se non fosse che a un certo punto mi fa “che bei capelli che hai” e li accarezza e io all’epoca li avevo lunghi lunghi, folti, e ben curati, ma quella sera mi sentivo un disastro perché non li avevo lavati, non stavano in piega nemmeno a metterci un cartello lavori in corso e avevo fatto un accoppiamento ad occhi chiusi che sembravo essermi fiondata nell’armadio e venuta fuori con qualcosa appiccicato addosso. E lei mi viene più vicino e mi dice “andiamo a prenderci da bere” e io la seguo e poi mi passa un bicchiere di qualcosa, qualcosa che sembra vodka ma non lo è, più forte, e vorrei urlare e piangere ma non lo faccio, perché checcazzo devo resistere, sono adulta ormai, e lei continua “che bei jeans che hai” e io penso ma va sono tutti rotti e mica per dire, si sono rotti davvero, e li ho messi perché io neanche ci volevo venire a questa festa, e così almeno stavo comoda.. ma rispondo “si, grazie, these are my favourite pair” e buonanotte alla grammatica. E allora mi sembra ancora più incredibile ma riconosco che la tipa mi sta facendo delle avances, e io che sto per essere irrimediabilmente ubriaca tento la fuga verso il bagno, se non fosse che ovviamente lei mi propone di accompagnarmi a vedere dove sia. e allora così arriviamo al bagno, cerco di non sballottare, entro e mi accorgo solo dopo che le chiudo la porta su quel bel eyeliner sbavato che si ritrova. E mi guardo allo specchio: signore mio, sono uno sfacelo. Sono da buttare. Guarda qui. E mica mi preoccupo del fatto che per la prima volta una donna ha cercato di farmi ubriacare per portarmi a letto, nooo, mi dilungo fra me e me per cercare di capire come avrà fatto a volermi portare a letto in quello stato. E se mi avesse visto messa bene??

Solo ora metto insieme due o tre cose e capisco: quella festa, quella gente, capelli sporchi e lunghi, trucco semi-andato, camicia di seta verde a pois, jeans sbrindellato ma strafirmato, scarpa alta e in totale disaccordo con il resto, baguette di pelle pendant con le scarpe, e palese noia dipinta sul volto.. Mi ha preso per una hipster: come lei del resto. E io che a quella festa neanche ci volevo andare!!

Alla fine poi lei aspetta che io esca dal bagno, e passiamo praticamente tutta la sera insieme. Fino al punto in cui è sparita. L’ho ritrovata qualche mese dopo con un taglio nuovo e un paio di nike. Cosa fai adesso, le ho chiesto. La cameriera, mi risponde.
Amen!!






1 commento:

Anonimo ha detto...

ribadisco...devi scrivere un libro...diventerebbe subito un best-seller!

passato