oh noh santoh cieloh

oh noh santoh cieloh

io 1/4..

SE AVESSI LE RISPOSTE A TUTTO INSEGNEREI TEOLOGIA A PARIGI... E INVECE LAVORO NEL MKTG A MILANO! - il seguente blog non e' chiaramente una testata giornalistica, ma la solita dichiarazione narcisistica d'esistenza. a volte sono fatti miei e a volte no... e comunque e' solo umorismo.

ONDEGGIO, SEMMAI...

mi hanno sempre detto che sculetto.
ho sempre risposto "ondeggio semmai.."
Lei comunque ha spiegato esattamente perchè e per come questa cosa succeda..
e lo ha fatto egregiamente. Ponendo fine alla questione, ai dubbi..
e di seguito riporto:

12 cm sopra il suolo

ti elevano al rango di figa intoccabile, nel senso che con la prollunga si sovrastano di 12 cm la media dei tipi, ma soprattutto delle tipe. Niente di più godurioso che schiacciare letteralmente la concorrenza sotto la nostra testa che scandagliala fauna locale, indisturbata in visione-periscopio. Soffrite nane malefiche, soffrite. (ndr - beh, ovviamente tralascerei questo punto..)
Merito delle proporzioni che si stilizzano, magicamente ti senti tutta più lunga: braccia telescopiche, collo longilineo, sei più snella, più agile, più figa. Se prima il tuo 38 ti faceva quel derrière a mandolino, ora, allungato su quei pantaloni dritti, c'hai un sovrano culo da podista, perché il tacco rassoda ulteriormente i glutei e affina le gambe. C'è tutto da guadagnare. Falcate lunghissime e leggiadre solcano i marciapiedi, il tuo passo varca le folle con sinuosa eleganza. Ho detto sinuosa.
Se non sapete camminare sui tacchi, o peggio: se credete di saper camminare sui tacchi fate attenzione: è una disciplina da non sottovalutare. È una specialità da guerriere dell'asfalto. Mai sottovalutare la vendetta del tacco, e cioé l'effetto-papera o "cavallo da giostra". Mai.
Osserviamo quelle povere ignave dare pietoso spettacolo di sé e della loro femminilità troncata da 10 cm di inferno. Guardiamo come piegano le ginocchia zampettando ogni volta che appoggiano la gamba a terra ondeggiando, ahimé non orizzontalmente, ma in modo verticale, tipo i cavalli della giostra. Grottesco.

L'arte della camminata si impara, e si impara sudando e soffrendo:
1-Capire findove possiamo spingere l'arcata plantare, come le ballerine sulle punte. Il punto-limite ci darà l'altezza massima di tacco che potremo dominare. Ovviamente chi ha un 40 potrà sopportare più facilmente un tacco 12 che non chi ha un cenerentolesco piedino 35. Facciamocene una ragione.
2-Ci scotchiamo alle sfilate su Style.com che fanno scuola. Il miglior punto di vista è quando si vedono le modelle di profilo. Lì si apprezza l'importanza della caviglia, perché il segreto non sta nel ginocchio, che tutte prendono come fulcro del problema (e purtroppo della falcata), ma bensì nella nostra esile, dimenticata e dura caviglia.
3-Out il ginocchio: la gamba è un palo, la caviglia diventa una roccia di legamenti. Facciamo esercizio per ammorbidirla, sleghiamola e per non romperci l'anima al primo scalino. In pratica: ci esercitiamo in casa, per la gioia di Madame Dumont di sotto, ci andiamo al super, alle poste, etc. 4-Out le scarpe cheap o fatte male: il tacco non regge la forza esercitata da tutta la gamba= dramma.
5- Party feet, ovvero il plantarino in silicone, Santo Patrono anti-bolle (senza non provateci nemmeno). Da tenere sempre in borsa per gli acquisti improvvisi di scarpe (e sapete bene a cosa mi riferisco)

Procuriamoci delle scarpe col tacco robusto. Camminiamoci piegando solo le caviglie al momento che il piede poggia a terra, e vedremo che per forza il corpo, per far passare una gamba dopo l'altra (sempre su quella linea immaginaria tipo test d'alcolismo che conosciamo bene), dovrà far ondeggiare il bacino. Ecco la "sculettata" delle modelle. Se stiamo dritte non sarà volgare, e col tempo sarà naturale e sinuoso e l'effetto-giostra sarà solo un brutto ricordo.
Certune si diranno "O chi me lo fa fare tutto sto casino, e per cosa ?"

Perché il tacco mette il culo là dove deve stare: su un piedistallo.


Lui poco più di un mese fa mi ha chiesto "ma quanto ti piace sculettare?"
non si sculetta, tsè... si ondeggia, semmai...
e ti piace guardarlo..

FAMO A CAPISSE...

...il che m'indurrebbe a riflettere su come, in questo universo globalizzato in cui pare che ormai tutti vedano gli stessi film e mangino lo stesso cibo, esistano ancora fratture abissali e incolmabili tra cultura e cultura. Come faranno mai a intendersi due popoli di cui uno ignora Totò?

(da Ma che capirà il cinese?, La bustina di Minerva, L'espresso, n. 45, anno LIII, 15 novembre 2007)

si chiacchiera, si discute, a volte nemmeno ci si capisce, ed è come dice Lui in Apocalittici e Integrati, si fa delle informazioni culturali un gran calderone di gossip..
abbiamo dei riferimenti diversi, è vero, ma adoro quando parliamo..
adoro perchè parliamo, non chiacchieriamo e facciamo gossip..
con te posso farlo..
ma allora perchè non ci capiamo?
facciamo una cosa, famo a capisse...
perfavore..
mm?

A LEI E ALLA SUA BOCCACCIA...

"Se si domanda a Tizio, che non ha mai studiato il cinese e conosce bene solo il dialetto della sua provincia, di tradurre un brano di cinese, egli molto ragionevolmente si meraviglierà, prenderà la domanda in ischerzo e, se si insiste, crederà di essere canzonato, si offenderà e farà ai pugni.
Eppure lo stesso Tizio, senza essere neanche sollecitato, si crederà autorizzato a parlare di tutta una serie di quistioni che conosce quanto il cinese, di cui ignora il linguaggio tecnico, la posizione storica, la connessione con altre quistioni, talvolta gli stessi elementi fondamentali distintivi. Del cinese almeno sa che è una lingua di un determinato popolo che abita in un determinato punto del globo: di queste quistioni ignora la topografia ideale e i confini che le limitano."

Antonio Gramsci, "Passato e presente", quaderno 15, § 21

IO E LA MIA BOCCACCIA...

lei – cacchio cacchio cacchio..
io – (biascicando) che c’è?
Lei – ho perso la lista degli argomenti per la newsletter
Io – (ma porco cazzo, scrivitelo su un agenda, vacca troia..) nessun problema mia cara.. inventiamocene un’altra
Lei – ah, va bene. Che ci mettiamo?
Io – (sgrano gli occhi, la guardo, poi sarcastica rincaro) mah, non so.. lo sbrego sul motorino, le mie scarpe nuove.. ah, sai che honey mi ha regalato un telo..?
Lei – ah si? Il telo è amore vero… comunque potremmo iniziare con gli auguri per le vacanze
Io – (stavolta me la faccio sotto, non ci credo, è paradossale) quella degli auguri la scrivo io e guai a chi me la tocca!
Lei – si, ma il resto come lo riempio?

La scimmietta che corre con un biciclo su un filo sottile sopra le nostre teste si è fermata anche lei. Si è tolta il cappellino e porgendomelo scuote la testa. È troppo anche per me, mi dice, e poi se ne va.

Ecco, signore e signori, gestione del lavoro a cazzo-random!

Aspettami scimmietta, aspettami..

stamattina si canta

Se postare una canzone sul blog sia l’equivalente di una canzone cantata allo specchio la mattina io non lo so con esattezza.
Suppongo di si
Allora stamattina si canta.
Ci si arma di phon per far volare i capelli. Cade una spallina della canottiera.. si ancheggia. Ci si atteggia. Si parte..
Si sorride, maliziose.. come nelle migliori scene di un film. Si scuote la testa, si fanno volare i capelli appena lavati, profumati..
Il bacino segue le spalle, i fianchi disegnano virgole e punti..
Si impugna la spazzola e si comincia..

I've been really tryin , babyTryin to hold back these feelings for so long
And if you feel, like I feel baby
Come on, oh come on, Let's get it onLets get it on Let's get it on Let's get it on
We're all sensitive people
With so much love to give, understand me sugar
Since we got to be
Lets say, I love you
There's nothin wrong with me
Lovin you
And givin yourself to me can never be wrong
If the love is true
Don't you know how sweet and wonderful, life can be
I'm askin you baby, to get it on with me
I aint gonna worry, I aint gonna push
So come on, come on, come on, come on baby
Stop beatin round the bush....
Let's get it on Let's get it on Let's get it on Let's get it on

(come ha fatto lei... beh, anche un pò meglio..)

as I ask you to focus on

prima nota- pianoforte
It's a god-awful small affair To the girl with the mousy hair
Il diavolo è nei dettagli
Nobody fucks with the King (pare dicesse Elvis)
ancora pianoforte
Now she walkst hrough her sunken dream
Diplomaticamente, in uno spirito di muta confidenza..
Mi regali l’alfabeto?
piano - note note
To the seat with the clearest view And she's hooked to the silver screen But the film is a saddening bore For she's lived itten times or more
Vai Lu, che cazzo stai aspettando??
Paura mai!!
Ex mari semper aliquid novi
Non può non darti ragione..
violoncello- piano- crescendo
She could spit in the eyes of fools As they ask her to focus on
Decidi se combattere o no
Un piantino insieme ci farà bene..tutto sommato..
batteria - crescendo
Sailors fighting in the dance hall
Oh man!
Look at those cavemen go
It's the freakiest show
Take a look at the Lawman
Beating up the wrong guy
Oh man! Wonder if he'll ever know
He's in the best selling show
Is there life on Mars?
chitarra
David ha sempre ragione, vuoi o non vuoi
E io, io mi sento su marte oggi!
But the film is a saddening bore 'Cause I wrote itten times or more It's about to be writ again
As I ask you to focus on
timpani "Also Spracht Zarathustra" - titoli di coda
driiiing

IL PROMEMORIA DELLA SETTIMANA

...diciamo che l'arte di arrabbattarsi ti fortifica così tanto...ma è
bastarda come cosa, perchè non te ne accorgi...ma ti senti sola..perchè ce
la caviamo anche da sole in fondo...
...ma siamo così assetate di sapere che vorremmo comunque un guru sopra di
noi...proprio lì...attaccato alla nostra scrivania...pronte per
succhiargli tutto il suo sapere...HiHHHIihhHIHIHihi
...del resto se ci stanno con il fiato sul collo...quello ci urta ancora
di più...non siamo più da fiato sul collo...

...e allora...meglio un colpo alla botte e uno al cerchio....questa è la
frase della settimana...

...va molto di moda nella mente del nuovo PR Manager di *#@* ...sono già
satura...soprattutto quando dice: "Io preferisco sbagliare e parlare
piuttosto che non dire nulla"..

Questa era una frase con la quale un tempo facevi la tua porca
figura....frase facile da ricordare e di grande impatto...si dava
l'impressione di una persona pronta al dialogo...sicura, ma talmente
sicura, che era sicura di sbagliare (?)....volevo dire...anche uno sbaglio
non avrebbe potuto scalfire la forte personalità di chi la pronunciava....

...ecco, un tempo...

...ma come cazzo puoi pensare che in una giornata di 8 ore
lavorative....dove a me puntualmente ne servono 10 per non affogare nella
merda...io possa stare ad ascoltare le tue masturbazioni mentali e a
fortificare la tua coscienza per due ore al giorno????...
AMICO!!!Siamo in guerra!!!! Il tempo ci sta alle calcagna!!!!!..serve
velocità di pensiero...frasi brevi, concise, risolutive e di facile
apprendimento!!!

...fortuna che la *#@* ha molti angoli bui in cui potersi nascondere...




Dalla rubrica Memorandum: Serena says… il promemoria della settimana.
Qualcuno ha insinuato il sottile velenoso dubbio sulla vera utilità di tutto ciò che per 8 ore al giorno si è chiamati a fare. alla domanda Servirà??.. ero solita rispondere con baldanzosa speranza Ceeerrrrrto. I miei anni, che sono pochi, mi insegnano a guardare ancora oltre, e più in là..
Tante cose ancora da fare, ma come arrivarci?
E se poi non si è pronti?

Il dilemma incombe. Più o meno ogni tre giorni. Oggi è uno di questi.
Lo lascio marinare ancora qualche ora.
Poi mi godo quel che sono.
Meglio un colpo alla botte e uno al cerchio. Qualsiasi cosa voglia dire veramente!

Grazie Sere!

UNA VARIAZIONE SUL TEMA DEL SOCIAL NETWORKING

Ma come funziona?
Vediamo.. attacca qui, metti lì, customizza un pò, giusto il necessario, giusto il possibile per quanto in verità..
Ah, carica una foto, un video, una musica.. metti una frase ad effetto.. due colori sgargianti, o un bianco totale..
Fatti tanti amici. Ma tanti. Anche di più.
Scambia informazioni di cui puoi tranquillamente fare a meno, e invece che telefonare posta un appuntamento personale nella bacheca globale.
Fa’ vedere a tutti che ti stai divertendo. Ma tanto.
Sii fashion!
Sii pazza!
Sii qualsiasi cosa non sia felice, che fa sfiga.. la felicità è out quest’anno.
Così se ti contattano dì.. beh sai, sopravvivo.. è abbastanza cool come risposta.
Pubblica foto dei tuoi piedi. Delle tue scarpe, del tuo cappello. Un autoscatto di te allo specchio. Delle tue amiche che sono “troppo delle grandi”.
Un sacco di libri che non hai capito, il cui titolo sia altisonante.
Conta i tuoi amici.
Poi spegni, e conta quelli che vengono a cena da te stasera.


Una mia grande amica mi convinse che su myspace puoi trovare di tutto.
Io credo che myspace stia solo aumentando il mio snobismo e l’antisocialità.
Continuo a rifiutare amicizie su amicizie..

Eppure ho trovato una cosa che non stavo cercando.

In the end, I love myspace.

A te Mia Cara ...a Me..

Mia Cara,
abbiamo parlato così tanto oggi. di così tanto. e così nel profondo.
di quello che si prova, di quello che c'è stato, quello che c'è.. in cosa si speri ancora..
le parole, quelle semplici, quelle, proprio quelle..
quelle che fanno tanta paura, quelle che non ho mai sentito, quelle che ti ho detto..
quelle che oggi uscivano da sole.. fluttuavano.. verso di te. da te verso me.

non lo so. davvero, non lo so. e non lo sai neanche tu cosa significhi: il cammino, il passaggio, o nient'altro che il presente.
e tutta la banalità del mondo, del mio, del tuo, non può competere con quelle parole.
che sono banali, ma che sono potenti. possono esserlo.
così semplici, eppure.
e credo che se il nostro dialogo di oggi potesse avere un età sarebbe la più bella..
e se potesse avere un video e una canzone sarebbe certamente questo.
e se ci fosse una frase a racchiuderne il senso sarebbe la sua..

Si corre verso l'amore come gli scolari scappano dai libri.

perchè, mia cara, il nostro dialogo è molto antico.
e lui aveva già centrato il punto:

si corre verso.. non da..

con la gioia, l'impeto, quella fragile forza dei bimbi, quella purezza, che non abbiamo più perchè siamo già cadute, ci siamo già sporcate.
ma sai cosa, mia cara?
che tocca rialzarsi, spazzare via la polvere, e rimettersi a correre.
spalancare le braccia e correre.
non importa se il vento ti fa lacrimare, se hai freddo, o se sei stanca. corri.

corriamo verso.
verso.

mi chiamavano Archimede Pitagorico!

Ho aiutato una mia collega al volo. Ho letto un mail traducendo lampo alcune indicazioni stradali.

..and you turn left, where u can find a juice bar.. there u go…

E poi gira a sinistra dove dovresti trovare una succheria.. poi vai verso..

La Succheria, signore e signori..

Mi sono appena inventata una parola degna di essere annoverata nello Zingaretti..
E questo è un lapsus freudiano bello e buono! Bono!

SMBD

Lo chiamo. Fissiamo un appuntamento. Mi dice di stare tranquilla, di non preoccuparmi, che penserà a tutto lui. È la prima volta per me, intendo, la prima che faccio una cosa così delicata.
Io mi fido. D'altronde che devo fare? mi lascio guidare in questa cosa, è lui l’esperto.
Io non ne so nulla, non saprei come muovermi.. che fare, che dire..
Arrivo da lui. Mi sorride, mi abbraccia, e dopo due chiacchiere veloci mi fa accomodare. In un batter d’occhio mi ritrovo distesa. Lui mi sta sopra e mi guarda. Sorride furbo, deliziandosi della mia paura. Chissà quante scene simili ha visto, quante volte l’ha già vissuto..
Mi dice calmo di socchiudere le labbra. Si avvicina. Mi mette un dito in bocca..e cominciamo..
Usa i suoi attrezzi, che a volte mi mettono paura. Ma ormai lo lascio fare. anche perché non posso muovermi. Sceglie lui per me. ma quando sanguino si ferma subito. È premuroso in fondo, non mi fa del male, non di proposito.

Lo facciamo ormai tutte le settimane.

E alla fine dovrò pagarlo.

ah, il dentista!

passato