Colpa mia. Lo ammetto.
Sulla mia scrivania c’era un pacchetto ben incartato. A mio nome. E con una bella grafia.
Io, che conosco i miei polli e miei tesori, riconosco che non può essere un regalo del mio tre quarti (date le dimensioni) perché altrimenti avrei trovato il mio nome scritto in aramaico o al massimo qualche disegno in stilema cuneiforme, un albero della tristezza, una x.. qualcosa di elegantemente basic..retrò, quasi: che ricordi tanto un bambino di 7 anni!
Mi avvicino quatta al pacchetto, che sorride e si bea, se mai un pacchetto possa farlo.
Si gongola quasi, impercettibilmente, quasi a dire “eddai che muori dalla voglia di scartartarmi” e io mettendoci le mani sopra quasi mi faccio prendere dall’intensa voglia di..ma questo vi costa un tot all’ora e non è questo il blog giusto.
Lo prendo in mano, lo guardo, lo tocco un po’.. ci entro in confidenza, e capisco perfettamente ma dissimulo in maniera egregia. Lo poggio ancora sulla scrivania e dico sospirando “vabbè, sarà il resto del regalo da londra” gettando un veloce sguardo sul portamonete che ho ricevuto ieri sera e che è tatticamente accanto alla borsa da parigi, al lipbalsam da londra, e maledico per un attimo di non poter sfoggiare la vite della tour eiffel, e quel maledettissimo mattone del muro di berlino che non mi ha mai portato.
Loro mi guardano e rincarano “senti basta: prima i fiori, poi i regali a lavoro.. e poi??”
E io, stronza all’ultimo stadio, con feroce falsa modestia sospiro “dai sarà una stupidaggine. Andiamo a prendere un caffè” e con il gesto della mano più ottocentesco che riesco a fare le accompagno fuori.
All’improvviso esclamo (e anche questo è strategico) “oh, povera me, ho dimenticato il portamonete” (ah, ah, schiattate, portamonete portamonete)
E li, da sola in ufficio, prendo il portamonete e getto uno sguardo al pacco. “Ho capito cosa sei e cosa contieni.. lo so, mica sono così ingenua sai.. io lo so.. o per l’amor del cielo ora ti apro”
…maledetti stupidi inviti per la fiera!
“allora cos’era il regalo?”
“oh, non saprei. Lo aprirò stasera con calma, e un po’ di privacy.. ci tengo”
1 commento:
Che bastarda.
Com'è il gesto ottocentesco?
Quasi me lo vedo e poi tu, strafatta di phard rosa e la pelle bianco latte con il vestito alla Rivombrosa...
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