Non l’avessi mai fatto: oggi ho visitato il sito dell’Ikea.
Non paga della visita di ieri all’Ikea, in cui la mia dolce metà ha avuto un momento di raro sconforto al settore cuscini e piumoni. Raggelava all’idea di stare affrontando la spesa del piumone matrimoniale. Ma sempre meglio che raggelare senza il piumone dico io, quindi..basta, cresci, e compra sto piumone. (cheppoi il piumone lo aveva già e stanotte io volevo scorticarmi viva dal caldo prodotto)
Comunque, presa dall’idea incredibilmente sopraffacente di un nido d’amore, fiamma ravvivata peraltro dalla sua malsana idea di ricavare un letto con i pallet dismessi (idea che essendo malsana ho accolto con un salto e una giravolta, rafforzando l’idea di essere fatti l’uno per l’altra) ho aperto la sezione
Ikea - guida all’organizzazione degli spazi. Ho cominciato ad aprire ogni finestra e ogni link proposto, preda della smania consumatrice che possiedo, e mi sono trasformata nel consumatore modello: occhio pallato, lingua penzolone, desiderio d’acquisto alle stelle e riflesso condizionato alla Pavlov ad ogni lucina e movimento del catalogo on line. Non mi vergogno neppure, a dire il vero. Sapevo che sarebbe finita così.
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Tutto in ordine in cinque mosse: beeene - ho pensato - questo si che nutre la mia paranoia da ordine compulsivo.
Apro ed ecco snocciolati i 5 preziosissimi consigli per avere uno spazio organizzato e ben ordinato.
Ora, sapevo che bisognasse esporre valido titolo di studio in ingegneria per poter montare il mobile dell’ikea, ma che ne servisse uno in ingegneria aereospaziale per organizzare la libreria Billy, beh.. mi sembra che adesso si esageri un po’..!
E da qui è partito un insieme di fantasticherie meravigliose sulla vita di coppia, che ovviamente non si verificheranno mai.. una collega che parla parla e parla di colorare le pareti di rosa, un’altra che conferma che “
si, il divano bianco è bello, ma poi devi stenderci sopra un telo”, e poi il consiglio fulminante da parte della collega che sembra una gran bava ragazza ma sotto sotto:
che bello, questo significa che farai la casalingua?
Scioccata dall’idea che una cosa simile venisse da una tipa che porta ancora scarpe del 1998, mi fulmino e rispondo “
sarebbe?” e lei “
beh, potrai fare le cose per lui, sistemare casa come vuoi e poi avere un posto tutto tuo, e suo, e insomma.. a me piacerebbe smettere di lavorare per aspettare il mio uomo a casa”
io socchiudo gli cocchi furba e subdola e incalzo “
e la lingua?” e lei, decisa a farmi morire dalla sorpresa, “
beh, la lingua assicura una vita felice”
Trastullandomi ancora un po’ con l’idea della casalinga con i tacchi e il grembiulino che fa i mestieri, ancora non mi rendo conto della proverbiale perversione della provincialotta.
E ripenso che in fondo la mia giornata tocca il suo massimo picco la mattina: quando incazzata nera col mondo, sorseggio il mio latte e cereali, socchiudendo gli occhi, grugnendo qualcosa e maledicendo il lavoro, e lui ha il gran fegato di accarezzarmi i capelli e dirmi qualcosa di estremamente dolce.. e lì, nel momento in cui neppure la donna che mi ha messo al mondo sarebbe capace di starmi vicino, lui mi dice “sei fantastica”..
È una cosa che con la mastercard non puoi comprare, è vero.
Ma una strisciatina al reparto scatole e ordinett una certo brivido lo da.
Chissà con quale scarto industriale vorrà costruire il divano?